I miei svaghi udinesi di ieri mi hanno condotto dalle parti di viale Duodo. Trattasi di un’arteria semicentrale della città particolarmente brutta e trafficata. In tempi andati non era così, vi erano gli alberi, la roggia scorreva placida li vicino, le macchine erano assai meno e al posto degli orrendi edifici anni ’70 che oggi la caratterizzano, prevaleva un’architettura più elegante e pretenziosa, della quale restano poche tracce.
Tra queste tracce, un palazzotto dall’ingresso presuntuoso, con finte colonne e l’aria un po’ Jugendstil giunto in ritardo. Non so di quando sia, forse gli anni 40, forse appena un po’ dopo o un po’ prima… Questo palazzotto soffocato dal traffico ha avuto una sua storia illustre. Infatti, negli anni ’50 venne acquistato dal PCI di Udine per diventare la sede della federazione provinciale e tale è rimasto fino ai primi anni ’90.
Mio nonno ebbe un ruolo in quella vicenda, credo tenesse i conti del PCI o qualcosa del genere. E mi raccontò con orgoglio che il partito romano disse “non ci sono soldi per comprare la sede, dovete arrangiarvi”. E i soldi saltarono fuori, da parte di militanti, gente semplice, operai, disoccupati, braccianti…che conferì al progetto i propri risparmi e talvolta contrasse mutui bancari preferendo l’acquisto della sede a quello della casa per se e per la propria famiglia.
Erano altri tempi. Tempi in cui si pensava che la politica dovesse essere sostenuta con il sacrificio e il sudore perchè alla lunga questo avrebbe comportato dei vantaggi. Alla lunga sarebbe spuntato “il Sol dell’Avvenire”.
Il Sole non è spuntato. Il Pds ha dovuto vendere il palazzotto per pagare i debiti nazionali e locali della sua malapolitica e ora laddove si progettava la fine dello sfruttamento capitalista, c’è la sede di una banca… Le vicende umane sanno essere così sarcasticamente crudeli, alle volte… e in viale Duodo non si può più sbirciare l’Unità dalla bacheca, ma in compenso si può ritirare un po’ di contante dal bancomat.
Ci diranno:furbi questi compagnucci;vedi lo fecero per un futuro investimento.
G/peppe
Tolgo “ci” è meglio.
Tu vuoi dire:…. ciò che dato è reso.
Un pò coranico e dantesco.Ma calza.
G/peppe
Però hai percepito l’empito di entusiasmo riorganizzativo un pò più a
sinistra? Hai visto gli abbracci e i baci ( tra Fausto e quella bella compagna anche )? Speriamo siano di buon auspicio ;però con le
ali bruciate non si spicca il volo,temo.Spero tanto di sbagliarmi.
G/peppe
O caspita!
Se il bancomat funziona…
“O caustica !”
G/peppe
Comunque Marckù nun me vojio scoraggià più de tanto perché ‘n se
sa mai,si nun è venuto er “sol dell’avvenir” io prego l’anima de Cascione
che ‘n giorno arifischi er sasso.
Chissà?De scarpe rotte ce ne arisono di già morte,( leggi molte );co sti
chiari de luna che gireno.
Mo nu n’arisponne però che chi vive speranno more cacanno;sinnò me cascheno le palle per tera.
Rosso de sera bontempo se spera.(nun parlo der pecora)
Voijo riattizzà ‘n pò de rosso che nu n’è male ‘mmezzo a tutta sta ricotta che c’è.Spero che me capischi perchè si ‘n sei romano è difficile.
La parola “SMEGMA” ti può aiutare
Da li viene ricottaro.E s’arriva alla papponaggine;estesa come termine ad una più ampia sia pure arbitraria generalizzazione di quanto delinquenziale esista nel nostro paese.
Sò stato chiaro?Sinnò che volemo fà?
G/peppe
P.S.
Perdona L’allitterazione sul post precedente.
Rosso di sera intendo riferendomi all’entusiasmo dei compagni sopra
descritto;meno male che pure se forse un po isterico almeno ce ne sia,
perchè ce vò ‘n sacco de coraggio a sta situazzione.
Altro ,è disfattismo e imberlusconamento.
E a me nun me piace piallo ‘nculo tutt’insieme appassionatamente.
Ho un concetto vecchio femminista su stò tasto “er culo è mio e me lo
gestisco io”:perciò lotto e diffondo il verbo ma si posso pure er nervo.
Terminologia dissacrante,per la simigianza alle parole di Cristo che però
mi da il “LA”per ricordare a quanti Lo pregano inadeguatamente che Lui
“era molto, ma molto di sinistra”.Vedresti quanti mercanti dal Tempio scaccerebbe .SI CE FUSSE !
Quanno me verà a ‘mmente artro to o dirò.
E me verà,me verà.
Te saluto
G/peppe
Lèggi “.simiglianza”,ScusaG/peppe
Buonasera Marckuck;
ma erano tempi migliori o peggiori?
Medonzo, non lo so onestamente è una domanda difficile…Giuseppe, anche mio nonno diceva lo stesso di Cristo
…Uh…e il bancomat regala? 😉
Spero tu non consideri questa sua idea ammuffita o incongrua;e nel caso tu la stimassi: …grazie.
I tempi passati ,come tutte le cose ,si possono valutare sotto molteplici aspetti .Nello specifico posso dire : moralmente si. Erano migliori .Perlomeno in riferimento al pudore ed alla morale .
Anche la parola aveva ancora tracce del diritto romano che la garantiva
con una semplice stretta di mano.Valuta .Vedi che basta riflettere un pochino e ci ricordiamo di cose semplici che però ci rischiarano la coscienza.E’ così.E’un semplice meccanismo psicologico che ci chiede
soltanto di voltarci indietro con lo sguardo.Ogni tanto.Per
confrontare e dedurre ,e per non creare abissi tra tèmpi e memorie.
Ora tutto ciò ha contenuti che si allontanano un pò dalla valutazione
primaria incentrata sul valore meramente politico , lo riconosco;ma non si escludono.
Sembra quasi ch’io l’abbia vissuto quel tempo.Ebbene si.Marcku’.Sarei
il più grande dei potenziali figli del tuo caro nonno.Per darti un’idea
dell’ampiezza dell’arco di eternità che sinora m’ha cinto.
L’assimilazione sorniona,a tuo nonno non era affatto fatua.
E non mi ci incazzo.Non potrei.
Ma basta con questa mia feculenta fastidiosaggine.E’ senile,che
vuoi?!
A LA MAIALA per dirla alla Benigni
G/peppe
Però guardare anche e sempre avanti bisogna !!!!
Per chi non avesse sentito dirlo da Benigni :”a la maiala” sta per
AD MAIORA.
Voglio precisare che adduco “all’arco di eternità” un valore asintotico
ovviamente.Nel senso che non si ricongiungerà mai alla sua origine pur
riavvicinandosi ad essa,con la morte.Per esempio. Ma non si sa mai.
Forse vita e morte sono lì,sullo stesso punto.
Mi autovaluto per cotesta favilla filosofica per 0.01cts di Euro.
Lo so, che voi offrite meno.Vabbè me la vendo lo stesso.
G/peppe
Mon chéri… FERRERO_ a Chianciano fegato sano:e ce vòle er fegato
de fero.Vaffanculo,vonno arifondà a RIFONDAZIONE e se so già separati
prima ancora de “fallo”.St’urtimo termine ce casca cecio. ECCHECCAZZO !
Appunto:Ma annate a Vendola.Si a vennevela, si ce l’avete;sinnò quello de dietro.
‘NZE NE PO’ PIU’
G/peppe
ma giuseppe funzioni sempre a mutlipli di 3?
Si,circa,C’hai ragione.
Si potrebbe anche dire a scoppio ritardato.
Sopportateme Annalì.
Ciao
G/peppe